L'autore
Poesie
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Ave Maria
Ave, o Maria, stella mattutina,
sicura guida nella lunga sera,
del Cielo e fra le donne Sei regina,
rifugio di ch’implora e di chi spera.
Rimani, Madre Santa, a noi vicina,
sei Tu la nostra fulgida bandiera:
vegli su tutti la grazia divina,
così nei cuori regna primavera.
Per la Bontà del Tuo amato seno,
volgi lo sguardo sul nostro Paese
che fiducioso le mani protende.
Ritorni a casa d’allegrezza pieno
chi vuole porre fine alle contese
che hanno deviato le umane vicende.
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(Da: "Il sonetto italiano dalle origini ai nostri giorni" -
Il Fauno Editore - Firenze - Dicembre 1961).
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Dormiveglia
E' bello lasciarsi cullare
dall'onda dei dolci pensieri,
vagare nel nulla, sostare,
illudersi ancora.
La vita più degna ci appare
nell'attimo breve che fugge,
il cuore vorrebbe cantare,
per sempre bearsi.
L'ammanto terreno svanisce,
la nuova ribalta s'accende:
Morfèo noi tutti rapisce
nel mondo dei sogni.
- (Da: "La Calabria e il suo poeta" - Ed. Ursini - CZ - nov. 1978).
- Il mare
Quell'onda azzurrina che canta
l'eterna bellezza del mare
rivela perfino ai profani…
segreti d'amore.
Si gonfia, si frange, ritorna,
soltanto per poco s'acquieta,
il moto più pura la rende:
somiglia al mio cuore!
Nell'onda giuliva s'affonda
l'audace inesperto del mare;
nell'anima pure s'asconde
l'arcano dolore.
L'immensa sublime distesa
che i popoli unisce e affratella
ammiro, saluto e dichiaro:
mio bene maggiore!
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(Da: "La Calabria e il suo poeta" - op. citata).
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La tangente
(Inter nos)
Un ciclone ha già colpito
quest'Italia del Duemila:
c’è chi ruba e chi uccide,
chi a pagare fa la fila.
Non c’è scorno e né pace
e la furia non s’arresta:
a rimetterci è sempre
la persona ancora onesta.
Se viaggi come un cane
con lo Stato indifferente,
per il treno tu non paghi
col biglietto la tangente?
Se le strade tutte quante
(destinate a circolare)
son ridotte un colabrodo,
perché mai devi pagare?
Nella nostra Terra amata
per il posto non hai fretta,
riservato è da anni
a chi sborsa la mazzetta.
Se sommerso di rifiuti
poi ti mandan la bolletta,
il Comune non è forse
pretendente di mazzetta?
Se l’acqua non arriva
nelle case della gente,
e ti fan pagar lo stesso
non è questa una tangente?
Per un posto all’ospedale
il politico aspetta:
apri largo il portafoglio,
càccia fuori la mazzetta!
Negli uffici comunali
non andarci, dammi retta,
all'impiego stai pur certo
ti ci vuole la mazzetta.
Al mercato, in officina,
per la casa ai monti o al mare,
nel rispetto d’un terreno
ci sta il pizzo da pagare.
Il commercio, amico caro,
è di certo una disdetta
se non sai con discrezione
porre mano alla mazzetta.
I concorsi nazionali
sono sempre una burletta
e per spingere e sfondare
ci vuol prima la mazzetta.
Non è ver che siam cresciuti,
preparati all'’Europa,
a spazzare i disonesti
ci vorrebbe una gran scopa.
E se a far la pulizia
il tuo voto or non basta,
la mazzetta dappertutto
non c’è chi la contrasta.
Il millennio già trascorso
di ben poco è mutato:
c’è chi ancora ha fiducia
dell’ingiusto nostro Stato?
Un appello allor facciamo,
non si gabba il cittadino
con promesse secolari:
chi lo fa è assassino!
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(La satira è stata pubblicata nel periodico di
Taurianova (RC) “Questacittà” nel Maggio-Giugno 1992).
- Estremo desiderio
Signore, fa' che muoia qui sul letto,
vicino alla mia sposa e alla prole;
con gli occhi fissi al Tuo cospetto
un giorno che rifulge questo sole.
La Santa Madre che mi stringa al petto
in un effluvio di rose e viole;
nonna Nunziata giunga con affetto
dal loco eterno di chi creder suole.
Quando la salma nella bara giace
la libertà lo spirito conquista
che sulla Terra inseguire è vano.
E possa avere finalmente pace;
or che la gente mia si rattrista
goder potrò come umile cristiano.
- Ultimo canto
Signore, affido a Te quest'alma mia,
abbi pietà se sono peccatore;
vivere senza Te è vera follia:
Ti riconosco solo nel dolore.
Su questa Terra sei la retta via,
la mamma Tua figura il più bel fiore.
Nel manto della gran Vergine Maria
troverà pace alfine questo cuore.
Vieni, Signore, vieni e non tardare,
rendimi forte nella tentazione:
rivolto al Cielo di vederti anelo.
Quando poi scioglierai l'amato velo
un canto leverò di commozione,
senza mai terminare di lodare!
- Se nascere potessi
Se nascere potessi un'altra volta,
le leggi di natura or seguirei:
dei frutti basterebbe la raccolta,
al necessario sempre attenderei.
Fedele amico della gente colta,
neppur del babbo ormai mi fiderei;
perché son certo che sarebbe accolta
a Maria la preghiera rivolgerei.
Da quando al mondo sono pervenuto
non ho trovato un angolo di pace:
l'umanità è sempre più molesta.
Soltanto un emerito cocciuto
alla ricerca va di ciò che piace
fin quando la sfortuna l'arresta.
-
Preludio d'amore
(Voti nuziali)
Avete mai provato a dir: - T'amo!
a gentil creatura
su cui Madre Natura
l'agil pennello avvenente pose?
Tornano in mente le perenni cose:
le speranze segrete,
le poche note liete
di questa vita seducente e vuota!
Cesellerò per lei nota su nota
per un divino canto
che sia onore e vanto
finché sul mondo sorgerà la luna.
Se mi sarà propizia la fortuna
farò del nostro cuore
il nido dell'amore,
del bello, ancora, fonte di richiamo!
-
(Da: "Poeti, narratori ed artisti d'oggi" - Vol. 2° - Nello Punzo Editore - Napoli - Maggio 1964 - Unitamente alla composizione "A mio marito" di Antonietta Casmiro)
- Nozze di diamante
Dodici lustri, cara, son passati
dal primo incontro della nostra vita:
con vera fede ci siam sempre amati
mentre il Signore alla Sua mensa invita.
Per tanti inverni come per le estati,
con mano in man ad incrociar le dita,
gli scogli abbiamo certo superati
pur se la lotta non appar finita.
Il nostro amor ci lega e non tramonta:
muta ogni dì come nel ciel splendente
e per i figli gran vanto sostiene.
E siamo certi che qualcun racconta
la nostra storia semplice e innocente
che mira certamente al vero bene!
- A Padre Pio
Padre che del Gargano resti un sole,
accogli questa supplica sincera,
son sufficienti a te poche parole
perché conceda a me la gioia vera.
E mi giunge un profumo di viole
mentre rivolgo umile preghiera:
esorti sempre a seguir chi vuole
la via del Vangelo veritiera.
Tu d'ardore serafico colmasti
la vita intera afflitta dal dolore:
ricordati di me di fronte a Dio.
L'esempio penso che ora ci basti
a meritar le grazie del Signore
perché Sei tanto grande, Padre Pio!
- Buon Natale!
La natura si risveglia
per la notte eccezionale:
il Bambin è nella grotta
fra il tripudio generale.
È Natale!
- Gloria a Dio e pace all'uomo
se di buona è volontà! -
Cantan gli Angeli dal Cielo
in un coro senza eguale.
È Natale!
Tramontato il Sole invitto
celebrato ai Saturnali,
la capanna pei credenti
ha Gesù Sole reale.
È Natale!
Quel Messia dei profeti
finalmente incarnato;
con Giuseppe e con Maria
la famiglia è sacrale.
È Natale!
Oh gran giorno emozionante!
D'ogni cuore la gioia,
dello spirito il trionfo,
la sconfitta è del male.
È Natale!
Ridestato dalla luce,
più nessun si senta solo
se partecipa nel mondo
anche in senso trasversale.
È Natale!
- Non c'è Dio - senti dire
dallo stolto inviperito,
dal diffuso nichilismo,
da chi all'altro vuole male.
È Natale!
Il Presepe che "vivente"
San Francesco a Greccio fece
è cultura, identità:
rappresenta ciò che vale.
È Natale!
Tutto il mondo pien di luci
fa l'invidia alle stelle
e la neve fa magico
ogni prato, ogni viale.
È Natale!
Betlemme è la speranza,
la salvezza della Terra:
non c'è bene e futuro
senza pace universale.
Buon Natale!
- Demi - sommeil
Il est beau de se laisser bercer
par l'onde des douces pensées,
d'errer dans le néant, de s'y arrêter,
de s'illusionner.
Le vie nous apparaît plus belle
en le bref instant qui s'enfuit,
le coeur voudrait chanter,
se réjouir à jamais.
Tout ce qui est sur terre s'évanouit,
la rampe nouvelle s'allume:
Morphée nos ravit tous
en le royaume des revês.
- (Da: "Poetes d'Italie" - Quatrieme centurie - Relations
Latines - 1963).
(E' la traduzione francese di "Dormiveglia").
- All'Angelo Custode
Angelo del Signore a me donato,
a protezione di quest'alma mia,
preservami, ti prego, dal peccato,
così vivremo insieme in armonia.
Tu sempre nei pericoli sei stato
fedele amico e la retta via
in tempo con affetto m'hai indicato
perché la pace nel cuore ci sia.
Quando il nemico la sua rete tende,
onde carpire la mia buona fede,
mi sia d'aiuto la tua forte spada.
L'anima con fiducia ora attende
il dì che l'Altissimo concede
la pace ambita per la buon strada.
- A Maria
L'Angelo disse "Ave"
alla fanciulla amata,
Maria di grazia piena,
Sei l'Immacolata.
In questo mondo infido
salvarci puoi, Maria,
sotto il celeste manto
la pace al mondo sia.
A Te ognun ricorre,
Vergin di sol vestita,
per grazia Tua potremo
trovar la via smarrita.
Dal Monte del Carmelo
la grazia ci hai donato:
il sacro scapolare
cancella poi il peccato.
Vergin della Montagna,
gli occhi rifulgenti
un dì per noi movesti
contro i nefasti eventi.
Nascosta agli infedeli
un tempo a Tauriana,
fu allo spostamento
ogni fatica vana.
Coi poveri Madonna
giungesti a Seminara,
ai nobili negasti
quest'occasione rara.
Vergine castissima
a dir le tue virtù
a coro Cielo e Terra
faranno sempre di più.
Un misero mortale
difronte a te mi sento,
ma a tessere le lodi
son vivo e son contento.
Accanto a Te, Maria,
depongo questo cuore
perché venga nutrito
del Tuo grande amore.
- Lodi a Papa Francesco
- Dov'è Francesco?
Si dice: - A Santa Marta c'è Francesco? -
Si dice: - Andate in cerca fra i barboni! -
Ai derelitti ha preparato il desco,
per tutti ha pronte nuove riflessioni.
Dire la sua virtù io non riesco
ed umilmente chiedo: - Mi perdoni! -
L'opera del Papa ha del fiabesco
perché rende i fedeli tanto buoni.
Francesco è nel cuore della gente,
che lo Spirto di Dio ama e consola
quando si segue la diritta via.
Colui che nel male ora si pente
Bergoglio invita alla materna scuola
della Beata Gran Vergine Maria.
- Come Francesco
É giunto da lontano immantinente
altro Francesco, nuovo servitore:
Papa Bergoglio, astro rifulgente
nel nostro tempo iniquo e corruttore.
Accanto sempre all'egro e all'indigente
accesa ha la speranza in ogni cuore
poiché nell'uomo è Cristo sofferente,
Onnipotente e nostro Redentore.
Francesco, il mondo tutto è vicino
e prega che possiate rinverdire
la dolorosa ascesa della Croce.
É segno certo del voler divino:
Senza malizia si può ben capire
che solo il Papa è la vera voce
- Vieni, Francesco, in Calabria!
Papa Francesco, la Calabria aspetta
che tu la venga presto a visitare:
è gente coraggiosa, gente retta,
depositaria di memorie care.
Se vivere lontano è costretta
per l'opportunità di lavorare,
poi senza protestare e senza fretta
s'impegna l'onor nostro a riscattare.
Vieni Francesco, ti faremo festa,
a Paola c'è l'altro fraticello
che si distingue per l'amor fecondo.
Non è la forza, né la lancia in resta,
a fare trionfare ciò ch'è bello:
può solo la bontà cambiare il mondo!
N.B. - La poesia è stata composta prima della visita in Calabria del Sommo Pontefice.
- A Papa Francesco
Papa Francesco, vero difensore
delle virtù che il Poverello addita,
voi siete stato scelto dal Signore
perché la Chiesa sorga a nuova vita.
Dei giovani rubato avete il cuore
a risvegliarlo da pietà sopita:
v'hanno eletto già con gran fervore,
felici di seguir l'aspra salita.
O Santo Padre, dentro il vostro petto
il dramma degli oppressi voi serbate
in cerca di giustizia e della pace.
Da buon samaritano con affetto
il misero a sanare vi chinate,
mentre c'è gente perfida e mendace.
- Grazie, Papa Francesco!
Dell'Argentina è il nuovo sole
al posto dell'emerito tedesco,
il cambiamento non è di parole:
v'è la figura di Frate Francesco.
La gente dice: - É quello che ci vuole
a render degni del divino desco
e risvegliare chi dormire suole:
grazie di tutto, a Papa Francesco! -
Il successor di Pietro in questa Terra
vuol ricordare quel divino amore
apportatore di giustizia e pace.
Venga bandita ormai l'odiata guerra
e si coltivi la speranza in cuore:
poca favilla e poi la grande face!
- A Natuzza Evolo
Volgi su noi lo sguardo, mamma cara,
che pur vermi di terra ci sentiamo,
la vita è l'esperienza amara
se nel Signore non ci confidiamo.
Serva di Dio tu sei e fonte chiara
di bene, di preghiera, di richiamo:
Natuzza, ora dal Cielo ci aspettiamo
la grazia della pace così rara.
Felice con la Gran Vergine Maria
e con Gesù da te sofferto e amato
or ti vediamo in sì beato loco.
Mostra a noi tutti la diritta via
che ci preservi da grave peccato
e il cor infiammi col divino fuoco.
- A Dante Alighieri
Sei veramente eccelso, padre Dante,
hai posto mano in cielo come a terra:
in Paradiso tutti anche un istante
assaporiam la pace e non la guerra!
Tu, pellegrin pensoso, dolorante
provato hai il peso che ogni cuore serra
se vuole che nel mondo dominante
vi sia giustizia per chi ancora erra.
Da Pietro gran Maestro che la Chiesa
le chiavi ha dato con mano sicura
nutrita hai fede, è la favilla.
Con la speranza, che già ben intesa,
unita alla virtù della Scrittura
scocca di caritade la scintilla!
- A Giacomo Leopardi
Vorrei lenire la tua iniqua pena,
fratello nel dolor, vate sincero:
il borgo ignora il tuo pensiero
e tracotante esistenza mena.
Potevi rimaner nell'infinito
per una pace che non ha confini,
invece di seguire noi meschini
dal vento spinti sempre in ogni sito.
Cessato ha Silvia il melodioso canto
che ascoltavi fra le sudate carte:
la vera amica è solo l'arte
che accompagna il ferace pianto.
Nasce l'uomo a fatica e ben lo sai,
non è solo per te la vita dura:
ingrata si rivela la natura
sorda per tutti i nostri forti lai.
L'anima tua non sarà mai vinta
dalla malnata disperata sorte,
dopo l'arrivo di sorella morte
virtù viva sprezziam lodiamo estinta.
Riguardo le poesie in dialetto dell'autore si rimanda alla sezione Poesia dialettale