Storia della Calabria
Storie, aneddoti e curiosità
San Leone II, Papa calabrese, probabilmente dell'antica "Vallis
Salinarum"
Lo sapevate che
Papa San Leone (682-683), l'81° nell'ordine di
successione dei
Pontefici Romani, risulta essere nato a Reggio Calabria da Paolo Manejo,
un medico di grande fama?
Nel
Barrio,
"Antichità e luoghi della Calabria" (Roma,
1737), si legge in una
nota di Tommaso Aceti (pag. 335): "
Leone il giovane. Cioè Leone
II, che successe ad Agatone…nato nella
Valle dei Salini, comunemente
Piana di San Martino", (oggi S. Martino di Taurianova).
Non stupisce, allora, se in quest'ultima località esiste da sempre una
"via San Leone".
Ricordiamo che S. Leone è il Pontefice che introdusse nella celebrazione
della Messa il bacio della pace.
La Deposizione "La Pace" di Molòchio
Lo sapevate che a
Molòchio, Comune della Piana di Gioia Tauro
(v.
"Folklore calabrese": Dizionarietto dialettale), vi è un quadretto
pentagonale di pochi centimetri quadrati -raffigurante una
"Deposizione del Cristo
Morto" in miniatura - di straordinaria bellezza, di un anonimo artista locale o
napoletano del XV o XVI secolo?
L'opera, che il popolo chiama
"La Pace", viene fatta baciare ai
fedeli ogni anno a Pasqua e a Natale al termine della S. Messa serale, donde il detto:
"A Pasca e a Natali, 'a Paci no' dassari!" , "Non tralasciare (di baciare) la
Pace a Pasqua ed a Natale!".
La fontana "Asso di Coppe" di Varapòdio
Lo sapevate che a
Varapòdio, Comune della Piana di Gioia Tauro
(v.
"Folklore calabrese": Dizionarietto dialettale), vi era una
celebre fontana in Piazza San Nicola detta
"Asso di Coppe" per
la sua verosimiglianza all'omonima carta da gioco napoletana?
Durante le partite a brìscola, infatti, l'espressione
"'A funtana 'i
Varapodi" stava a significare l'Asso di Coppe.
Lettere anonime e aborto, peccati gravissimi
Con un manifesto è stata diffusa la direttiva del Vescovo
della Diocesi di
Oppido Mamertina - Palmi sulla particolare
gravità dei due peccati che non ci fanno amare la vita:
l'
aborto e la
comunicazione anonima. Il primo è un vero
crimine perché sopprime la vita umana dopo il concepimento e
chi lo commette, o vi coopera formalmente, non solo commette
peccato grave ma
incorre nella scomunica (can. 1398).
L'altro, quando si configura come calunnia o delazione, è un
modo di attentare alla vita perché colpisce la reputazione e
l'onorabilità delle persone.
"Questi due peccati,
particolarmente presenti e diffusi nella nostra Diocesi", si
legge nell'avviso,
"non possono essere assolti da tutti i
sacerdoti. Solo il Vescovo o i sacerdoti da lui delegati li
possono assolvere".
Ricordate i famosi versi del
"Barbiere di Siviglia",
musicati dal Rossini?:
"La calunnia è un venticello
un'auretta assai gentile
che insensibile, sottile,
leggermente, dolcemente
incomincia a sussurrar…".
Conoscete la loro conclusione?
Il Bambinello di Molòchio
A
Molòchio (v. servizio precedente) vi è un
Bambinello di
legno scolpito e colorato, con il braccio destro in alto
benedicente e con i capelli lunghi e ondulati. Opera di
qualche artista di scuola napoletana del XVII secolo, o di
data anteriore, si conserva nella Chiesa Parrocchiale
"Santa
Maria de Merula". La statuetta, alta 35 cm., molto bella e
pregevole, viene esposta durante il Natale e fatta baciare
al popolo durante la S. Messa dell'Epifania.
Ebbene, in un detto popolare della
Piana di Gioia Tauro, per
accentuare la vetustà di qualcuno si ripete:
"E' cchiù
vecchiu du' Bombinedu 'i Mulochiu!". (E' più vecchio del
Bambino di Molochio!).
(continua)