Da libri, giornali e riviste
Mio padre, collocatore e corrispondente
«Chi fur li maggior tui?»
(Inf. X, 42)
Essendo il paese prevalentemente agricolo, i cittadini hanno sempre fatto ricorso all'Ufficio del Lavoro per la soluzione del problema dell'occupazione.
Anche dopo la quiescenza e fino ad età avanzata, il mio genitore si è prodigato in pratiche sindacali e assistenziali per l'amore che lo legava alla nostra gente.
Ho scritto, fra l'altro, di lui:
«Dal 1939 al 1943 Rocco Caruso ha coperto la carica di fiduciario dei Sindacati Lavoratori dell'Agricoltura di S. Martino; dal 1940 al 1942 è stato anche agente dell'Istituto Nazionale Assicurazioni; dal 1° luglio 1944 al 31 agosto 1969 è stato collocatore di S. Martino e Amato, incarico che ha cessato per raggiunti limiti di età. Nel periodo più critico per i lavoratori agricoli, e precisamente dal 22 gennaio al 2 aprile 1949 e dal 1° agosto 1950 al 1° giugno 1951 è stato pure collocatore comunale reggente di Taurianova, in sostituzione rispettivamente di Domenico Pisano e Pepè De Leonardis.
Per la sua lodevole attività sindacale, il 29 aprile 1975 - durante una suggestiva cerimonia - la C.I.S.L. di Reggio Calabria gli ha conferito il diploma di benemerenza».
(Da: D. Caruso, Storia e Folklore Calabrese - Centro Studi "S. Martino" - S. Martino (RC), 1988).
Come si può rilevare dall'introduzione della presente sezione, mio padre è stato il primo corrispondente di giornali da S. Martino. Scorrendo i numerosi servizi che sono riuscito a salvare dall'incuria del tempo, attestiamo il tenace impegno nella soluzione dei numerosi problemi del paese.
Dall'unione di Radicena, Jatrinoli e Terranova Sappo Minulio (v. "La nostra Piana"), nel 1928 è nato il Comune di Taurianova. In precedenza, S. Martino fece parte di Jatrinoli.
Riporto da: Il Mattino di Napoli del 1927 (manca il mese):
Per una collettoria postale utile e indispensabile
S. Martino di Jatrinoli, 22 _
I cittadini di S. Martino, frazione del Comune di Jatrinoli, rivolgono al Ministero delle Comunicazioni viva preghiera per l'istituzione di una locale collettoria postale, giustificata dai seguenti motivi:
1 - Per la numerosa popolazione del paese e dei villaggi adiacenti (Amato, Cella ed Acqua dei Monaci) lontani dal centro, costretta a servirsi dell'unico ufficio postale del Comune; il disagio è così grave che spesso si rinunzia alla corrispondenza, con conseguente danno anche per l'erario.
2 - Per la crescente emigrazione all'Estero; per il concorso di forestieri, lavoratori e industriali, specialmente del settore agrumario (essendo il nostro un centro agricolo).
3 - Perché, esistendo nella cittadina la stazione ferroviaria, si potrebbe consegnare a quest'ultima la corrispondenza, evitando così ritardi nella consegna.
4 - L'istituzione, infine, costituirebbe un risparmio per lo Stato, in quanto non sarebbe più necessario il portalettere che fa la spola da Jatrinoli a San Martino.
I cittadini confidano nella benevola accoglienza di S.E. Ciano, ritenendo opportuno e fondato quanto esposto.
Da una pubblicazione, in proprio, di Angelina Varone riguardante "La Parrocchia di S. Martino", riportiamo alcuni servizi di mio padre che la stessa signorina aveva conservato.
Da "Il Messaggero" di Roma
10 Novembre 1950
Avvenimenti memorabili di fede
S. Martino di T., 9
La storia sammartinese sembra si sia condensata in un unico evento: quello del novembre 1950, scritto da una moltitudine mai vista prima.
Questa gente che ogni sera gremisce la Chiesa parrocchiale, (assieme ai fedeli provenienti da lontane campagne e borgate per ascoltare la suadente parola dei bravi Missionari), dimenticando i contrasti, smussando le asperità ed appianando le divergenze, saluta e bacia la Madonna della Colomba e il Protettore San Martino, invocandoli con costanza e devozione.
E' commovente vedere uomini e donne, d'ogni ceto e partito politico, accostarsi alla Mensa Eucaristica attratti dalla bontà e facondia dei Missionari.
Non è facile descrivere l'entusiasmo di questo paese abbandonato per aver ricevuto dalla Divina Provvidenza il dono dei reverendi Padri.
Grandiose feste patronali
In questa ridente e laboriosa cittadina, generosa anche per i suoi agrumi, vini ed ulivi, avranno presto inizio i festeggiamenti in onore del glorioso Protettore San Martino. Fervono ovunque i preparativi.
Le principali vie saranno illuminate da sfarzosi archi; la piazza Principe Umberto e la facciata della Chiesa parrocchiale assumeranno un fine senso estetico. Da parte sua il Comitato, all'uopo costituito dai cittadini Antonino Merlino, Carmelo Gallo, Salvatore Chizzoniti e Martino De Marte, sta svolgendo un'intensa opera per assicurare la riuscita della manifestazione che si svolgerà dal 9 al 12 corrente.
Presterà servizio sul magnifico palco della ditta Sgarano la rinomata banda musicale della Città di Pizzo (Catanzaro), diretta dal maestro comm. Franco Rosi. Eccezionali numeri di fuochi pirotecnici saranno realizzati dalla famosa ditta del cav. Manfrè.
L'artistica illuminazione, curata dalla ditta Sgarano, con la sua policromia di luci renderà memorabili quei giorni.
Le cerimonie religiose saranno solenni e suggestive per la presenza dei Padri Missionari.
Con l'occasione ringraziamo sentitamente i parenti e gli amici che, per la ricorrenza, anche dalle lontane Americhe hanno dimostrato di mantenere viva la fiaccola della Fede inviando il loro contributo.
18 Maggio 1950
Commissione catechistica a S. Martino di Taurianova
18 Maggio 1950
Il popolo di S. Martino, sempre primo in ogni manifestazione di fede e di patriottismo, ha sentito il proprio cuore vibrare all'unisono per la partecipazione dei propri figli alla scuola di catechismo istituita presso gli asili infantili del paese. Si sono potuti verificare i benefici effetti dell'iniziativa in occasione della visita della Commissione del Centro Catechistico Diocesano di Mileto.
Erano ad attendere quest'ultima nella Chiesa parrocchiale l'Arciprete, le maestre dell'Asilo "Pio XII", le Suore del Volto Santo, i notabili del luogo, i fanciulli esaminandi e numerosi fedeli.
L'ingresso in Chiesa dei rev. Sac. Lagaria e prof. Manfreda è stato salutato dalla voce angelica dell'organo e dagli inni di lode al Signore e alla SS. Vergine da parte di numerosi fanciulli abbigliati per l'occasione e distinti in file d'ambo i sessi. Non possiamo nascondere la nostra viva ammirazione per le brave maestre Varone e Palumbo e per le pie Suore del Volto Santo che hanno saputo impartire un'esemplare educazione cristiana a piccoli e adolescenti.
Rocco Caruso
Altri servizi, che conservo nel cassetto, sollecitano l'apertura di uffici di pubblico interesse per la comunità sammartinese. Ne riporto qualcuno, sempre dal Messaggero:
2 aprile 1950
San Martino di Taurianova per la ricevitoria postelegrafica
S. Martino di Taurianova, 1
Questa laboriosa popolazione rivolge istanza alla Direzione provinciale delle Poste e telegrafi di Reggio Calabria per l'immediata istituzione della ricevitoria postelegrafica a San Martino. Non è giusto che due paesi, S. Martino e Amato, importanti centri commerciali di esportazione di oli, vini e agrumi, debbano servirsi di una sola collettoria postale.
19 giugno 1950
Per un Ufficio postale a San Martino di Taurianova
S. Martino di Taurianova, 18
Questa cittadina comprendente quattromila abitanti, oltre alle frazioni di Amato e Cella, si è rivolta alla Direzione provinciale delle Poste e Telegrafi di Reggio Calabria per la trasformazione dell'attuale collettoria in Ufficio postelegrafico, utile ed indispensabile.
Non avendo ancora ottenuto alcun esito positivo, si fa presente che S. Martino e Amato costituiscono da soli due importanti centri commerciali di oli, vini e leguminose con un notevole movimento migratorio di lavoratori della Sicilia e della Calabria. Quali difficoltà si frappongono alla realizzazione della richiesta?
Si pone la fiducia per la soluzione del problema nell'autorevole interessamento dell'on. Vito Galati, sottosegretario di Stato alle Poste e telecomunicazioni.
In diverse altre circostanze, Rocco Caruso si è giovato della stampa per far conoscere e risolvere i problemi della nostra comunità, riuscendo così ad abbattere la barriera burocratica che impedisce il civile progresso.