Lettere e contributi
Cent'anni di vita esemplare
(Grazie, Serafina...)
Serafina Trìmboli, da San Luca (Reggio Calabria), il 7 febbraio 2002 ha compiuto un secolo di vita. Per l'occasione i parenti e l'intera cittadinanza hanno tributato alla donna, luminoso esempio di virtù, il meritato onore.Sposatasi poco meno che ventenne e rimasta quattro anni dopo vedova con due bambini, ha svolto le mansioni di sarta (majìstra) fino a tarda età, insegnando gratuitamente alle ragazze del paese e alla figlia Maria l'arte del cucito, del ricamo e del telaio. Il suo laboratorio costituiva un luogo d'incontro e di formazione.
In seguito, per assistere il figlio Totò negli studi, si recò a Trento dove risiedeva il fratello - segretario di polizia. Ma il giovane, arruolatosi a 16 anni nel battaglione San Marco, rimase ferito combattendo a Montecassino. Ebbe così inizio un lungo calvario per la mamma e per il diletto figlio che si spense nel 1946. La coraggiosa donna - allora, portandosi dietro la salma di quest'ultimo, fece ritorno per sempre nella sua amata Terra. Qui giunta, oltre a proseguire nella sua missione, aiutò la sorella Natalina, rimasta vedova a 35 anni con cinque minori a carico. E come se non bastasse, per oltre cinquant'anni fece da procuratrice del Santuario di Polsi, aiutando i fedeli durante il loro pellegrinaggio.
Per il centenario di zia Serafina padre Stefano De Fiores, mariologo di fama mondiale (v. in "Storia della Calabria": La Madonna di Polsi), ha curato un prezioso fascicolo.
Invitati a collaborare, anche noi abbiamo composto la poesia estemporanea che qui di seguito riportiamo:
-
Acrostico augurale
per il centenario della nascita di Serafina Trìmboli
-
Senza che ci avvediam cade l'oblìo
E svanirà col tempo ciò ch'è vano:
Rimane la virtù di chi con Dio
Al misero fratello offre la mano.
Fra questi buoni c'è la maestrina,
In arte del cucito insuperata.
Nata a San Luca, donna Serafina,
Ama la nostra Terra soleggiata.
Tra tanti impegni, vedovella sola,
Resta pur lungi col figliolo caro
Intento a primeggiare nella scuola.
Ma per la patria, che destino amaro,
Ben presto ei muore e, mamma sconsolata,
Ormai al paese torna; poi con fede
La vita offre a Maria, la qual grata
Intanto lunghi giorni le concede.
Domenico Caruso
Ed ecco il saluto del nipote:
Il tempo scorre veloce, come una nave che lascia una traccia per qualche minuto, poi questa scompare inghiottita dalle onde del mare.
Quando però si tratta di una vita lunga e significativa, come quella della Maestra, non possiamo rassegnarci a vederla scomparire. Dobbiamo almeno fissarla in qualche pagina con fotogrammi, perché i valori e gli insegnamenti di cui tale vita è apportatrice siano ricordati e trasmessi a tutti, in particolare alle nuove generazioni.
A San Luca, dove Serafina Trimboli è nata un secolo fa, tutti la conoscono. Alla sua scuola si sono formate innumerevoli ragazze, che raccolte ogni giorno nella sua casa hanno imparato a cucire, a ricamare, a tessere al telaio... Soprattutto hanno appreso a vivere nel solco della tradizione del paese perché la Maestra, da vera educatrice, ha insegnato loro i canti religiosi, i misteri delle fede cristiana, gli usi e le consuetudini, le leggende fiorite nel corso dei secoli intorno all'Aspromonte. Le ragazze che poi diventeranno madri e nonne saranno sempre grate alla Maestra perché ha plasmato il loro carattere e le ha preparate al loro compito nella famiglia e nella società.
La longevità ha reso permanente la missione della Maestra, che a tutt'oggi non ha trovato chi la sostituisse come non ci si ricorda a memoria d'uomo di chi l'abbia preceduta. Persone come Donna Serafina non s'incontrano ad ogni piè sospinto. Esse sono rare, nascono tutt'al più una ogni secolo… Pur procedendo da sola, senza predecessori e senza seguito, ella appare come frutto di una cultura successivamente italiota, greca e cristiana che ha alle spalle oltre duemilacinquecento anni.
Se nella stanza-laboratorio della sua casa si udivano spesso i canti popolari, specie in preparazione alle feste liturgiche o al pellegrinaggio a Polsi, è perché la Maestra costituisce da sola un archivio popolare di grande valore. Dotata di prodigiosa memoria e di voce bella e intonata, ella trasmette parole e melodie ricevute da generazioni passate, interpretandole nel loro significato più vero.
Ai vari primati, tra cui quelli di un'arte raffinata e di una memoria ferrea, si aggiunge ora quello della longevità. La Maestra compie cent'anni, aggregandosi alle rare persone centenarie che si sono susseguite nel paese.
E' giusto che almeno noi, parenti, conoscenti, discepole, amici…, le diciamo grazie dal profondo del cuore per il secolo di vita da lei speso al servizio della comunità di San Luca. Lo facciamo per mostrare in donna Serafina il volto autentico di San Luca, un paese ricordato dai mass media solo per condannabili fatti di cronaca nera, ma che abbonda a livelli di testimonianze di vita onesta, altruistica e solidale come quella offerta dalla Maestra.
A nome dei familiari, del parroco, dei piccoli e dei grandi di tutto il paese, le dico:
-
Grazie, Serafina,
per l'esempio che hai donato,
per il bene che hai seminato,
per l'arte del cucito che hai insegnato,
per il patrimonio popolare che hai trasmesso,
per i pellegrinaggi a Polsi che hai guidato!
…..Grazie perché esisti
e tutto il paese ricolmi d'onore!
Nessuno ti dimenticherà
perché sei nella nostra storia,
anzi per sempre dentro di noi,
nel nostro cuore!
P. Stefano De Fiores
(Da: La "Majìstra" compie cent'anni - San Luca (RC), 7 febbraio 2002 - fascicolo a cura di padre Stefano De Fiores - stampato a Roma dalla Tipografia Interstampa nel gennaio 2002).