Storia e Folklore Calabrese

di Domenico Caruso


L'autore

La Ciminiera

"La Ciminiera" presenta "Scribere" a cura di Pasquale Natali

Domenico Caruso

fra due tradizioni


È raro, in questo primo quarto di secolo, in cui la scrittura poetica è virtualmente a portata di mano, tanto che molti scrivono poesie senza aver mai letto un verso, avere la padronanza della metrica e della tradizione poetica e letteraria italiana così come il controllo della propria lingua vernacolare. Le due direttrici, la poesia in lingua e quella in vernacolo, hanno preso due direzioni differenti, spesso in chiara opposizione o comunque in contrasto, separando i due ambiti in modo netto e ben definito.
La poesia di Domenico Caruso, invece, si sviluppa sia in lingua che in vernacolo con ottimi risultati in entrambe le direttrici, sia in termini di contenuto che di forma.
Il poco spazio a disposizione certo non basta per dare conto dell'intera produzione del nostro autore, attivo sulla scena calabrese e nazionale ormai da decenni. Cercheremo, però, di dare almeno qualche coordinata di riferimento, sperando che altri, con più spazio e determinazione, possano approfondire il discorso (poca favilla gran fiamma seconda, diceva il Sommo Poeta).

• La produzione in vernacolo
La poesia dialettale, o meglio la poesia in linguaggio vernacolare, ha una natura complessa ed ha avuto una vita travagliata. Natura che parte dichiaratamente orale e arriva alla scrittura con difficoltà, sia da un punto di vista del significante, poiché il sistema di segni che riproducono i suoni della lingua vernacolare, quasi totalmente orale, non è per niente scontato e, anzi, frutto di una serie di "aggiustamenti" non sempre accolti da tutti, sia da quello del significato, poiché, nata in forte legame con la vita quotidiana e il mondo materiale, la lingua vernacolare ha avuto le sue difficoltà a lasciare la sua confort zone e affrontare i mari impetuosi dei temi cari alla poesia in lingua italiana. Dunque, sospesa fra tradizioni culturali localizzate sul territorio e linguaggio e tematiche poetici, la poesia vernacolare si è costruita, negli anni, un suo pubblico e, soprattutto, uno spazio nella cultura letteraria, anche in contrapposizione alla poesia in lingua nazionale, spesso considerata più artificiosa e meno "diretta" della sua sorella "locale".
Partendo da questa pur ampia introduzione, la ricerca poetica di Domenico Caruso si pone sul piano della satira e della polemica civile e sociale, con inserti del mondo reale e di elementi di attualità, non solo locale. L'Io poetico si pone come portatore di valori etici condivisi, difensore di un'etica bistrattata, ad esempio, dai politici come viene raccontato in "'U paisi 'i Puricinella", ma anche come osservatore della realtà quotidiana, come avviene, ad esempio, in "A Santu Martinu" e "A' funtana" e addirittura autore di apologhi / fiabe di sapore esopico, come avviene in "A' stada" (nella stalla), in cui il poeta riporta il dialogo sentito fra un asino, una cavalla ed altri animali domestici in una stalla sull'umanità e sulla sua autodistruzione, che riporta alla mente Fedro e le sue fabulae piene di saggezza subalterna e di rassegnazione etica.

• Scrivere in lingua
Nella produzione poetica di Caruso in lingua italiana, la voce del poeta si sviluppa in forme più tradizionali, sia su temi moralistici che su temi più personali ed intimi, connessi alla memoria, alla famiglia e alle grandi domande esistenziali, tema quest'ultimo caro alla lirica di quasi tutto il Novecento. E infatti scrivere in lingua
significa obbligatoriamente confrontarsi con una storia letteraria lunga (più di 700 anni) e ricca di personalità forti e famose in tutto il mondo, ma anche con una ricerca stilistica altrettanto lunga e complessa, perché scrivere significa anche inventare, sperimentare, mettersi alla prova.
Scrivere vuole dire, anche se pochi lo ammettono, aver letto (e studiato). Domenico Caruso ha compreso questa semplice regola, e cioè che scrivere in italiano poesie vuol dire confrontarsi, fare riferimento, in un certo senso farsi carico di una tradizione certo pesante da portare sulle spalle, ma ricca e varia e ancora piena di spunti utili a comprendere il nostro tempo, sia dal punto di vista etico-politico che da quello individuale-intimista. Quando affronta in lingua i temi politici e morali, Caruso, consapevole che il poeta che scrive di argomenti così alti non può non porsi come punto di riferimento etico, ricorre alle strutture della poesia classica italiana, le quartine, ad esempio, di "Elettori palliati", per rinforzare la valenza etica del testo e, al contempo, inquadrare la lirica nella tradizione poetica italiana, che certo di poeti "politici" e moralisti non è mai stata parca, a partire dal Sommo Poeta, più volte citato, anche con riferimenti alti e significativi parallelismi (ad esempio in "Non è democrazia", il richiamo del celebre arringa dantesca "Serva Italia, di dolore ostello", remixato ma chiaramente rintracciabile, che offre al poeta l'occasione di sollecitare nel lettore un'amara riflessione sulla situazione politica italiana, allora come ora problematica e cupa).
In questo senso si spiegano anche le parole auliche e desuete disseminate nella produzione poetica in lingua italiana, segnali di giochi rimando alla tradizione poetica, messaggi che richiamano autori precedenti e la loro produzione in un continuo gioco di rimandi.
Il carattere riflessivo e denso di immagini della sua poesia, come d'altronde i richiami alla cultura classica, emergono soprattutto nella produzione in lingua italiana.
Ad esempio, questo avviene in "Dormiveglia", nei cui versi finali del componimento, "L'ammanto terreno svanisce, / la nuova ribalta s'accende: / Morfèo noi tutti rapisce / nel mondo dei sogni" compare Morfeo, dio del sonno e dei sogni della tradizione greca (e personaggio di un pluriosannato ciclo di fumetti scritto da Neil Gaiman negli anni '90 del secolo scorso). Il richiamo classicheggiante non appare campato in aria, gettato lì come per caso, ma intessuto nel profondo della poetica dell'autore. Il ritmo e la ricerca musicale, invece, sentono le reminiscenze della produzione poetica maggiore di autori del calibro di Giovanni Pascoli (ad esempio, il ricorso al novenario, metro pascoliano par excellence, insieme al settenario). Meno evidenti ma comunque significativi sotto traccia i rimandi alla poesia ermetica, stagione irripetibile di grande letteratura italiana, di cui Caruso è decisamente memore.

Prof. Raoul Elia


Catanzaro 2023
Dalla rivista a me dedicata "Retrospettiva poetica" - La mia vita in poesia - (febbraio 2023) del "Centro Studi Bruttium" CZ - allegata a "La Ciminiera "Anno XXVII - 2023.


Servizi su "La Ciminiera"
- Ieri - Oggi e Domani - Periodico di cultura, informazione e pensiero del Centro Studi Bruttium - Catanzaro

  1. Anno VIII 2003 - n.3/4. - La saggezza degli avi - I proverbi e i calabresi - pp. 47/48 - Gente di Calabria - Leonida Rèpaci - Personaggi illustri calabresi - pp. 49/50.

  2. Anno VIII - 2003 - n. 5/6. - Gente di Calabria - Dicìa l'anticu… La saggezza degli avi - 2 ⁕ I vizi capitali - pp. 45/46 - Figli di Calabria - Diomede Marvasi - Personaggi illustri calabresi - pp. 47/50 - Domenico Caruso - Note biografiche ed opere principali - pag. 50.

  3. Anno VIII - 2003 - n. 7/8. - Gente di Calabria - Dicìa l'anticu… - I vizi capitali - La saggezza degli avi - 3 - pp. 47/48 - Figli di Calabria - Domenico Antonio Tripodi - Personaggi illustri calabresi - pp. 49/50.

  4. Anno VIII - 2003 n. 9/10. - Vernacolo - Dicìa l'anticu… - La saggezza degli avi - I vizi capitali - 4 pp. 45/46 - Figli di Calabria - Padre Stefano De Fiores - Personaggi illustri calabresi pp. 47/49 - Note biografiche dell'autore - pag. 49 - Terra di Calabria - Il Natale in Calabria - Poesia calabrese del Natale (continua) pag. 50.

  5. Anno VIII - 2003 - n. 11/12 - La saggezza degli avi - Dicìa l'anticu - I Vizi Capitali - Ira -Gola - Accidia pp. 45/47 - Personaggi illustri calabresi - Salvatore Giovinazzo - Il poeta in vernacolo del dolore - pp. 48/49 - Articoli sui Personaggi illustri calabresi dell'autore già pubblicati - box a pag. 49.

  6. Anno IX - 2004 - n. 1/2/3 - Donna Femìa, nuova Giovanna D'Arco - pp. 8/9 - Dal Carnevale alla Pasqua nella Piana di Gioia Tauro - pp. 26/28.

  7. Anno IX - 2004 - n. 4/5/6 - Personaggi illustri calabresi - Padre Gaetano Catanoso - pp. 14/15 - con foto del personaggio, delle sorelle Galante e della casa di S. Martino (RC) dove pernottò il Santo.

  8. Anno IX - 2004 - n. 10/11/12 - San Martino, una ricorrenza memorabile - pp. 24/25

  9. Anno XXIV n. 2 - Febbraio 2020 - La Calabria e l'Italia nella "Divina Commedia" di Dante - pp. 16/19.

  10. Anno XXIV n. 3 - Marzo 2020 - Il taurianovese esploratore Gemelli Careri

  11. Anno XXV n. 7 - Luglio 2021 - Francesco Sofia Alessio - Poeta e umanista - (Illustrazioni di Adriana Caruso) - pp. 37/44.

  12. Anno XXV - Speciale Agosto 2021 - "DANTE 1321/2021": Le profezie dei Maestri, Dante e la letteratura medianica - pp.29/33.

  13. Anno XXV n. 11 - Novembre 2021 - Piangi, paese mio! - pp. 24/26.

  14. Anno 2021 n. 12 - Dicembre - La pace è dentro il cuore - pp. 16/20 - Mala tempora currunt - Figghj e figghjastri - pag. 21 - Un nuovo Santo Calabrese - Il Venerabile Servo di Dio don Francesco Mottola - pp. 30/31.

  15. Anno 2022 n. 1 - Gennaio - Mistero e Legge del Dolore - pp.17/19. Ieri e Oggi: La riflessione dei due compari - I du' cumpari - pag. 20 - In ricordo di Gerhard Rohlfs - pp. 40/43.

  16. Anno 2022 n. 2 - Febbraio - Papa Leone II, il calabrese del "Segno di pace" - pp. 32-34. Ultimo Canto - (Composizione dedicata a Roberto, in memoria) - pag. 52.

  17. Anno 2022 n. 3 - Marzo - La Calabria attende e spera - pp. 33/35.

  18. Anno 2022 - n. 4 - Aprile - Italia mia: lupi e agnelli - pp. 41/42.

  19. Anno 2022 - n. 5 - Maggio - L'ingratitudine nel folklore calabrese - pp. 11/13.

  20. Anno 2022 - n. 7 - Luglio - Natuzza Evolo, la mistica calabrese in odore di santità - pp. 19/22.

  21. Anno 2022 - n. 9 - Settembre - L'Aldilà - Morte e sopravvivenza nella storia e nel folklore - pp.22/29 - La tangente - pag. 51.

  22. Anno 2022 - n. 10 - Ottobre - Società e Cultura - Sociologia dei processi culturali - Sofferenza umana e mutamento sociale - pp. 38/41.

  23. Anno XXVII - n. 3 - Marzo 2023 Martino, il Santo della Carità - pp. 35/38 Jeu sugnu 'i San Martinu - p. 39 Se nascere potessi - p. 39

  24. Anno XXVII - n. 4 - Aprile 2023 Diogene e i moderni social media. pp. 10/12 Trappole elettorali - (Satira del nostro tempo)

  25. Anno XXVII n. 5 - Maggio 2023 Maggio, il mese delle rose - pp. 3/6 Il ridere, la volgarità e l'ottimismo - pp. 7/11.

  26. Anno XXVII n. 6 - Giugno 2023 Giugno - Il Mese del Sole - pp. 3/4.

  27. Anno XXVII - n. 7 - Luglio 2023 Luglio, il mese della fioritura - pp. 19/20

  28. Anno XXVII - n. 8 - Agosto 2023 - pag. 52 Agosto, tempo d'estate.

  29. Anno XXVII - n. 9 - Settembre 2023 Settembre, tempo di migrare.

  30. Anno XXVII - n. 10 - Ottobre 2023 - pp. 36/37 Ottobre, il mese dei colori.

  31. Anno XXVII - n. 11 - Novembre 2023 - pp. 26/28 Trappole elettorali - satira del nostro tempo - pag. 26 - La riscoperta di Dante - pp.27/r8.

  32. Anno XXVII - n. 12 - Dicembre 2023 - pp. 18/19 La giustizia, virtù cardinale.

  33. Anno XXVIII - n. 1 - Gennaio 2024 - Determinismo e libero arbitrio - pp. 3/4 - Dai vecchi ai nuovi vizi capitali - pp. 5/7.

  34. Anno XXVIII n. 2 - Febbraio 2004 - pp. 30/31 - La storia di Mary Pirimpò.

  35. Anno XXVIII n. 3 - Marzo 2004 - pp. 39/41 - Calunnia e maldicenza.

  36. Anno XXVIII n. 4 - Aprile 2024 - pp. 39/40 - La paura, emozione primaria.

  37. Anno XXVIII n. 5 - Maggio 2024 - pp. 29/30 - L'egoismo, peste della società.

  38. Anno XXVIII n. 6 - Giugno 2024 - La "Divina Commedia" per l'uomo e per la vita. pp. 12/13 - L'Inferno "aere senza stelle" - pp. 14/16.

  39. Anno XXVIII n. 8 - Agosto 2024 - pp. 29/30 - L'accidia in Dante e Petrarca.

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